giovedì 24 giugno 2010

Concerto Red Stripes + Dj-Set Tamburino


sabato 26 giugno 2010 alle ore 22.00
Luogo:
Csa Germinal Cimarelli
Via:
Via del Lanificio 19/a
Città/Paese:
Terni, Italy

Il Csa Germinal Cimarelli è lieto di ospitare per la prima volta a Terni i Red Stripes!

Nati a Roma nel 2001 nel Cso Ricomincio dal Faro di Roma, il loro personalissimo stile "Roots Rock Reggae" li ha portati a suonare in tutta Italia insieme ad artisti come Macka B, Junior Delgado, Radici nel Cemento, 24 Grana, Al Mukawama, o in eventi come il Meeting Internazionale della pace e solidarietà tra popoli, il Rototom Sunsplash 2006, nel quale hanno vinto il contest e suonato sul palco principale, e il Conscious Romasplash 2008, nel quale hanno aperto il concerto ad Aaron Silk, facendogli anche da backing band.
Nel maggio 2008 è uscito il loro ultimo album "From The Ghetto", interamente autoprodotto e registrato al Cso Ricomincio dal Faro.

Per maggiori informazioni:
http://www.myspace.com/redstripesband

Prima e dopo il concerto, non perdetevi il dj-set Afro Reggae di Tamburino!

Inizio concerto ore 22.00, ingresso a sottoscrizione

sabato 19 giugno 2010

TERNI RIPUDIA I NEOFASCISMI


Il Csa Germinal Cimarelli è una realtà sociale attiva da anni nel territorio ternano per la promozione culturale e contro i nuovi fascismi e razzismi, che minano gli spazi di agibilità democratica per alimentare un governo della paura: quello delle ronde, della videosorveglianza, del giro di vite sugli immigrati e su chiunque esprima dissenso, fino alla legittimazione delle più vili pratiche squadriste da parte di gruppi neo-fascisti .

E’ il caso della Bomba Carta, fatta esplodere nella notte di giovedì 17 giugno davanti al cancello del centro sociale durante il raid notturno di un gruppo neofascista. Solo un’ora prima, infatti, alcuni attivisti di questa organizzazione dichiaratamente neo-fascista erano stati visti attaccare uno striscione presso ponte le Cave. E’ stato dato subito l’allarme, i due ragazzi che erano all’interno del centro fortunatamente sono rimasti illesi.

La dichiarazione, imbarazzante, delle forze dell’ordine non tarda ad arrivare: è solo una ragazzata”.

Sappiamo bene che sono gli stessi “giovani sportivi” che il 28 febbraio 2009 hanno tentato di mettere piede nella nostra città, sotto le mentite spoglie del gruppo paracadutistico “Istinto Rapace”. In quell’occasione, a seguito della mobilitazione delle realtà antifasciste ternane che respinsero i fascisti di Casapound, i provvedimenti della questura sono di tutt’altra entità: Vengono emanati 12 “Avvisi Orali”, atti intimidatori che limitano la libertà personale fino al divieto di possedere cellulari ed accendini, rispolverando una legge Scelba del 1956 che veniva generalmente utilizzata contro i mafiosi.

Al presidio dell’avio superficie hanno partecipato cariche istituzionali di ogni livello. Terni ha respinto con determinazione quei soggetti, che, per quanto possano dichiarare gli organi di stampa e di polizia, si autodefiniscono con orgoglio “fascisti del terzo millennio”.

Abbiamo impedito l'entrata dei fascisti di Casapound perché il fascismo è un pratica razzista e violenta, è squadrismo e l'episodio della scorsa notte ne è l’ulteriore conferma. Questi soggetti diffondono odio tramite la paura ed il razzismo. Terni non si spaventerà di fronte a chi è stato vinto dalla storia, davanti allo squadrismo neofascista.

Il Centro Sociale e tutte le realtà della RAT (Rete Antifascista Ternana) continueranno a lottare contro questi individui a difesa di una città civile, democratica, antifascista e multiculturale, che fonda le sue radici nel lavoro, nella solidarietà, nella Resistenza e nell'integrazione sociale.

E’ per questo che lanciamo un appello per la solidarietà e la vigilanza democratica a tutte le persone, le associazione e le istituzioni democratiche della nostra città.

Terni resiste.

CSA Germinal Cimarelli

venerdì 18 giugno 2010

PRESIDIO ANTIFASCISTA SABATO 19 GIUGNO 2010 ORE 18.00

Giovedi 17/06/2010 notte ore 01.25 ESPLODE UNA BOMBA CARTA DAVANTI AL CANCELLO del CSA Germinal Cimarelli.

il Fascismo non è una semplice ideologia di cui si possono o meno condividere i valori. Il fascismo è un pratica: SQUADRISMO, e questo episodio è un esempio lampante.

PRESIDIO ANTIFASCISTA SABATO 19 GIUGNO 2010 ORE 18.00

Il Centro Sociale Autogestito Germinal Cimarelli, tutte le realtà della RAT (Rete Antifascista Ternana) e l’intera città continueranno ad opporsi a questi individui a difesa di una città civile, democratica, antifascista e multiculturale, che fonda le sue radici nel lavoro e nell'integrazione sociale.

Questi soggetti minano le basi stesse della convivenza civile, diffondendo odio tramite la paura, Terni non si spaventerà di fronte a chi è stato vinto dalla storia, le realtà Antifasciste non arretreranno davanti allo squadrismo Neo Fascista di CasaPound.

TERNI RESISTE.

Dopo la Bomba, Tutti dal Sindaco

A seguito dei fatti avvenuti la scorsa notte (Giovedì 17/06/2010), che
vedono il CSA Germinal Cimarelli, da anni attivo nella città Ternana
contro i nuovi fascismi e razzismi ed in promozione della cultura e
l'integrazione, oggetto di indimidazioni di stampo Fascista con il
lancio di una Bomba Carta contro la sede in v...ia del lanificio 19/A; Lo
stesso centro sociale si è immediatamente attivato chiedendo ed
ottenendo un incontro immediato con il Sindaco Leopoldo DiGirolamo.



L'incontro si svolgerà alle ore 18.15 presso
Palazzo Spada, è richiesta la partecipazione di tutte le realtà ed i
soggetti democratici ed antifascisti di Terni.




Il Sindaco verrà messo al corrente dei gravi fatti sopra citati, e sarà
chiesta una presa di posizione in merito.



Altro oggetto dell'incontro saranno anche gli avvisi orali del questore
di Terni contro chi ha manifestato contro i fascisti/squadristi di
CasaPound lo scorso febraio e la questione dell'ordinanza comunale la
musica dopo la mezzanotte che impedisce, di fatto, le attività degli
unici due centri sociali/giovanili che nella città creano aggregazione e
cultura senza scopo di lucro.



Appuntamento per le ore 18.00 presso Palazzo Spada.



CSA Germinal Cimarelli

giovedì 17 giugno 2010

BOMBA FASCISTA DAVANTI AL CENTRO SOCIALE CIMARELLI


Stanotte giovedi 17 giugno alle ore 01.26 è esplosa una bomba carta davanti al cancello del Centro Sociale Autogestito Germinal Cimarelli, sede anche dell’Organizzazione Sindacale “COBAS”. Due compagni che si trovavano nel centro di documentazione, posto al primo piano, hanno sentito dei rumori all’esterno. Quando si sono affacciati hanno visto una macchina che si allontanava velocemente, poi il bagliore dell’esplosione ed infine hanno sentito il boato. Tanta la paura nel quartiere, alcuni cittadini svegliati dall'esplosione hanno dato prontamente l'allarme e in breve è intervenuta una macchina dei Carabinieri che hanno solo potuto accertare l'accaduto. Risultava sottratto anche uno striscione politico in solidarietà con la Palestina affisso lungo via del Lanificio

Ci riteniamo fortunati – dichiarano i ragazzi presenti nello stabile – perché ci trovavamo all'interno della struttura e non nel giardino perché altrimenti l'ordigno ci sarebbe esploso addosso”.

L’attentato è di chiara matrice fascista, sia per la dinamica che per la tempistica. Nella notte, intorno alle ore 24.00, erano stati visti appartenenti all’organizzazione neofascista Casapound attaccare uno striscione a Ponte le Cave. Altre volte era accaduto che i neofascisti attaccassero manifesti e striscioni a Terni, ma mai ci saremmo aspettati un attacco contro la nostra sede.

Riteniamo che questo “salto di qualità” sia figlio della legittimazione che questi individui hanno ricevuto grazie all’azione intimidatoria che il Questore ha messo in atto con gli “avvisi orali” contro coloro che avevano contestato i neofascisti all’aviosuperficie. Ricordiamo che il Questore nelle notifiche degli avvisi orali agli antifascisti definisce i neofascisti“un gruppo di sportivi paracadutisti”.

L’attentato avviene dopo che da parte di esponenti del PDL e della destra locale sono state espresse dichiarazioni di legittimazione degli stessi “paracadutisti”. Vorremmo sapere cosa hanno da dire i signori Raffaele Nevi e Alfredo De Sio che proprio ieri hanno parlato nei nostri confronti (che denunciavamo la grave intimidazione della Questura attraverso gli “avvisi orali” alle pubbliche proteste antifasciste) di “linguaggio di altri tempi che evoca scenari inesistenti alimentando tensioni strumentali e pericolose”. Ricordiamo a lorsignori che i linguaggi delle destre e dei servizi in Italia sempre si sono espressi con le bombe, gli esplosivi e le intimidazioni, da piazza Fontana alla strage alla stazione di Bologna.

Ci troviamo ora nella situazione paradossale in cui, chi ha manifestato pubblicamente contro l'entrata dei fascisti di casapound in città, si trova attaccato da più fronti:

· da quello istituzionale con gli “avvisi orali” del Questore che sono atti intimidatori che violano la libertà personale

· da quello amministrativo attraverso multe di oltre 5.000 € fatte dai vigili urbani,

· da quello politico-militare con la bomba carta neofascista fatta esplodere ieri notte.

Abbiamo impedito l'entrata dei fascisti di casapound a Terni perchè il fascismo è un pratica razzista e violenta, è squadrismo e l'episodio di questa notte ne è l’ulteriore conferma. Questi soggetti diffondono odio tramite la paura ed il razzismo. Terni non si spaventerà di fronte a chi è stato vinto dalla storia, davanti allo squadrismo neofascista.

Il Centro Sociale e tutte le realtà della RAT (Rete Antifascista Ternana) continueranno a lottare contro questi individui a difesa di una città civile, democratica, antifascista e multiculturale, che fonda le sue radici nel lavoro, nella solidarietà, nella Resistenza e nell'integrazione sociale.

E’ per questo che lanciamo un appello per la solidarietà e la vigilanza democratica a tutte le persone, le associazione e le istituzioni democratiche della nostra città.

Terni resiste.

CSA Germinal Cimarelli

Bomba Carta contro il Centro Sociale Germinal Cimarelli

Giovedi notte ore 01.25 ESPLODE UNA BOMBA CARTA DAVANTI AL CANCELO del CSA Germinal Cimarelli, due compagni all'interno ne danno l'allarme.
Tanta la paura ma per fortuna nessun particolare danno, se non il furto di uno striscione posto all'esterno delllo spazio sociale.

martedì 15 giugno 2010



GRAVISSIMA INTIMIDAZIONE DEL QUESTORE ALLE LOTTE SOCIALI E POLITICHE E ALL’ATTIVITÀ SINDACALE

Nelle settimane che vedono una pesantissima manovra economica di lacrime e sangue il Questore di Terni ha cominciato ad applicare misure di polizia per controllare l'antagonismo sociale attraverso una decina di "avvisi orali" e "divieti", figli della legge Scelba 1423 del '56. Sono provvedimenti applicati di solito a reati associativi e mafia, veri e propri atti di intimidazione poliziesca per chi pratica attività politiche e/o sindacali, che preludono alla sorveglianza speciale e, nel caso dei divieti, sono già limitativi della libertà. Sono provvedimenti pesanti perché non seguono una sentenza da parte di un giudice, ma sono “politici” e vengono decisi unilateralmente dal Questore sulle relazioni dei poliziotti. In altre parole si cerca, da parte della Questura, di ridurre la politica a questione di ordine pubblico parificando chi fa politica o sindacato alla criminalità organizzata o a persone che mettono in atto "comportamenti pericolosi per la sicurezza e la tranquillità pubblica".

Terni sembra essere diventata un laboratorio del controllo sociale, infatti è la prima volta nella storia della nostra città che vengono usati in maniera repressiva ed intimidatoria questi strumenti che derivano dalla legge Scelba del 1956 e dal fascista TULP (Testo unico di pubblica sicurezza). Alle persone non vengono contestati specifici reati o atti, ma viene attivato un meccanismo di chiara matrice intimidatoria. Questo a noi ricorda il fascismo ed è un fatto gravissimo perché, senza nessuna tutela, cerca di impedire a chi è ”avvisato” di continuare a fare attività politica, sociale o sindacale, altrimenti incorrerà alla sorveglianza speciale di polizia da 1 a 5 anni

Cerchiamo di capire cosa vuole limitare il Questore:

Nei mesi scorsi a Terni abbiamo visto un intensificarsi delle lotte contro la Thyssenkrupp per gravi incidenti, anche mortali, accaduti in fabbrica. Un corteo spontaneo partito dalla fabbrica ha attraversato in lutto la nostra città contro la strage per lavoro che in Italia produce 4 morti al giorno.

Inoltre il movimento ha espresso solidarietà ai migranti, contro quei leghisti che hanno tentato un presidio razzista preelettorale presso lo stadio tentando di sfruttare la carta del razzismo e della paura.

Un altro importante fatto politico e culturale è avvenuto nella decostruzione dell’operazione di revisionismo storico teso ad infangare la memoria e la storia della brigata partigiana Gramsci. Iniziative e dibattiti con docenti universitari e storici e la contestazione con contenuti e critica ad una presentazione preelettorale organizzata dalla destra a Terni.

Infine a febbraio, grazie ad una serie di pubbliche iniziative conclusesi con una grande manifestazione di massa, sono stati cacciati dall’aviosuperficie di Terni i neofascisti di Casapound che avevano tentato di mettere piede in città con il pretesto di un corso di paracadutismo.

Tutto è stato fatto pubblicamente all’interno dello spirito della Costituzione che ripudia il fascismo e ogni forma di razzismo e discriminazione. E’ evidente che Il Questore e la Questura di Terni, invece di intervenire a tutela della “ legalità repubblicana”- di imporre il rispetto dei principi costituzionali e di sanzionare sopraffattori, corruttori e fascisti – si scagliano contro quanti denunciano, attraverso manifestazioni, scioperi e altre pubbliche iniziative, la lesione di quei diritti. Di fatto, con questa grave intimidazione, la Questura di Terni si schiera a fianco del padronato, dei razzisti e dei fascisti, contro l’esercizio del diritto di sciopero e delle attività sindacali, contro la libertà di manifestare, contro il diritto di resistenza teso ad impedire la “ ricostituzione del partito fascista”, le connesse azioni squadristiche e il vilipendio della Costituzione antifascista !

Terni da sempre fa dell’antifascismo un legame costitutivo collettivo. Ricordiamo che agli appelli alla mobilitazione democratica lanciati da coloro che oggi vengono definiti “pericolosi per la sicurezza e la tranquillità pubblica” hanno nel tempo partecipato anche cariche istituzionali di ogni livello, basta guardare, tanto per fare un esempio, le presenze all’aviosuperficie o alla manifestazione contro forza nuova di alcuni anni fa. Terni continua a rivendicare orgogliosamente le sue radici antifasciste ed antirazziste e la propria fedeltà al dettato costituzionale, Terni continua a voler essere Terni.


E’ questo il momento, di fronte ad un attacco repressivo mai visto prima, di prendere posizione pubblica, di rivendicare agibilità politica, è questo il momento in cui tutti gli antifascisti, e i democratici, le associazioni ed i sindacati, i mezzi di informazione e le istituzioni di ogni ordine e grado devono alzare forte la propria voce. Di fatto è in gioco l’agibilità democratica della nostra città. Rilanciamo il dibattito pubblico contro le misure repressive per ribadire il carattere democratico di Terni. Non siamo più negli anni del ventennio fascista o nel Cile di Pinochet, Questore e Polizia non possono permettersi misure pesantemente limitanti le libertà. Esistono i giudici e gli avvocati, che tutelano gli imputati.


Promuoviamo martedì 15 giugno alle ore 11.30 presso la sala del consiglio comunale di Terni una conferenza stampa per denunciare pubblicamente il comportamento della Questura e annunciare le iniziative di solidarietà.

Sin da ora si è costituita una cassa solidale per garantire le spese legali, concerti, dibattiti e manifestazioni seguiranno. Denunciamo pubblicamente il tentativo di imbavagliare l’antifascismo e la contestazione sociale. Chiediamo l’appoggio a tutte le realtà democratiche e la condanna di questa grave intimidazione.


Arciragazzi “gli anni in tasca”, Associazione “Plaza de Majo”, Associazione “Primidellastrada”, Associazione il Pettirosso, Blob L.G.C., centro sociale G. Cimarelli, Comitato Cittadino Antifascista Orvieto, Confederazione Cobas, Curva Est, Partito Comunista dei Lavoratori, Partito dei Comunisti Italiani, Partito della Rifondazione Comunista, , Rete Antifascista Ternana, Rivista Micropolis, Sinistra Ecologia e Libertà,




martedì 1 giugno 2010

Oggi presidio contro attacco israeliano a navi pacifiste - l.go Villa Glori 18-21‏

Presidio di protesta contro il massacro israeliano dei volontari internazionali

No al terrore d’Israele e all’assedio della striscia di Gaza !

La Confederazione Cobas di Terni condanna l’inaudito attacco militare israeliano in cui sono stati assassinati 19 volontari pacifisti delle imbarcazioni della Freedom Flottilla dirette a Gaza per portare aiuti umanitari (medicinali, alimenti, giochi e materiale scolastico) ed esprime piena solidarietà ai 700 attivisti aggrediti e all’intera popolazione palestinese che quegli aiuti non vedrà mai arrivare.

L’attacco e l’uccisione di civili in acque internazionali si configura come una vera e propria aggressione terroristica, che dovrebbe indurre tutti ad una mobilitazione urgente e ad abbandonare ogni complice difesa della politica di occupazione israeliana messa in atto da otre sessant’anni di distruzione, massacri, apartheid e discriminazione, in barba alle numerose ma solo formali sanzioni dell’ONU.

È chiarissima l’aggressività e l’arroganza di uno Stato che ha sempre agito nella consapevolezza della totale impunità a livello internazionale: dal massacro di 1400 civili, di cui 300 bambini, del gennaio 2009 allo sgombero forzato e continuo dei palestinesi dalle loro case, fino al recente rifiuto della firma dell’accordo di non proliferazione nucleare e all’avvio della costruzione del Muro di acciaio sul confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto, finanziato dagli Stati Uniti, che isolerà materialmente questa striscia di terra ormai da anni definita una “prigione a cielo aperto”.

Chiediamo un serio intervento di condanna internazionale della politica aggressiva dello Stato di Israele, in solidarietà ai volontari internazionali e alla martoriata popolazione palestinese.

___________________________________________________________________

Oggi 1 giugno invitiamo tutti a partecipare al presidio di protesta da noi organizzato che si terrà a Largo Villa Glori – Corso Tacito dalle ore 18,00 alle 21,00.

Promosso da: Confederezione Cobas Terni (per info e contatti: 392.1517551)

Aderiscono: Centro Studi Scuola Pubblica, Comitati di Base della Scuola, Associazione donne Plaza de Mayo, Centro sociale “Germinal Cimarelli”

Contro Israele la rabbia e l’indignazione del mondo: in Italia decine di manifestazioni


Marco Santopadre, Radio Città Aperta

31-05-2010/16:24 – I cronisti italiani continuano a ripetere che tra gli attivisti della Freedom Flotilla assassinati questa mattina all’alba nel violentissimo raid dell’esercito israeliano – si parla di imbarcazioni mitragliate e cannoneggiate via mare e dagli elicotteri – non vi sono italiani. Come se cambiasse qualcosa. Altri ricordano insistentemente che le vittime non sono 19 o 16, cifra riportata dalla radio militare israeliana, ma ‘solo’ 10. Come se cambiasse qualcosa. Quale che sia il trattamento mediatico di questa vicenda poco cambierà nel rapporto tra l’opinione pubblica mondiale, e anche italiana, e lo Stato di Israele. Durante tutta la notte i servizi segreti di Israele avevano cercato di bloccare la diffusione di notizie sull’assalto alla Freedom Flotilla, operando anche azioni di jamming delle comunicazioni dalle navi coinvolte verso il resto del mondo. Ma l’azione di censura tecnologica è riuscita solo in parte, ritardando solo di qualche ora la diffusione di audio e di video che mostrano la crudeltà dei corpi speciali di Tel Aviv accanirsi contro civili inermi. Che qualche attivista si sia difeso con gli attrezzi che aveva a disposizione e ferendo qualche militare sionista nulla cambia.
A poche ore dalla ennesima strage israeliana contro civili inermi, oltretutto avvenuta in acqua internazionali in un vero e proprio atto di pirateria – lo hanno ammesso le stesse autorità sioniste quasi a vantarsi della propria spregiudicatezza – in tutto il mondo si sta sollevando un’ondata mista di tristezza e di rabbia, di sconcerto e di indignazione. In tutto il pianeta si moltiplicano le manifestazioni contro il nuovo atto criminale che ha colpito il convoglio che tentava di consegnare alla stremata popolazione di Gaza aiuti umanitari e apparecchiature mediche per alleviarne la sofferenza . A Istanbul questa mattina circa diecimila persone sono scese in piazza, prendendo di mira il consolato di Tel Aviv, mentre il governo richiamava l’ambasciatore del regime sionista e poi annunciava la rottura formale delle relazioni diplomatiche tra i due paesi, con Tel Aviv che diramava un comunicato urgente ai propri cittadini invitandoli a lasciare in fretta e furia la Turchia. Una paradossale concezione, quella israeliana, della sicurezza dei propri cittadini, esposti da oggi a possibili rappresaglie dopo quanto accaduto a 70 km dalle coste della Striscia di Gaza. Il primo a fare le spese della rabbia contro Israele è stato un ciclista israeliano, aggredito da un attivista turco nella città di Tekirdag, il lato europeo della Turchia, mentre correva per il Tour della Tracia.
Ci sono cortei anche in Libano, in Giordania, mentre nel pomeriggio in tutte le capitali mondiali ed in centinaia di città europee una vasta rete di organizzazioni internazionaliste, di solidarietà e pacifiste si stanno dando appuntamento per denunciare l’inaccettabile strage di questa mattina.
Il governo italiano, col sottosegretario Mantica, nonostante tutto sostiene Tel Aviv e provoca, affermando che «Non ho ancora elementi sufficienti per capire cosa sia successo ma la questione era nota da giorni. Questa vicenda si può classificare come una voluta provocazione: aveva un fine preciso, politico. Possiamo discutere sulla reazione israeliana – osserva – ma pensare che tutto avvenisse senza una reazione di una qualche natura era una dilettantesca interpretazione di chi ha provocato questa vicenda. Credo che in operazioni di guerra così delicate queste azioni spettacolari servano solo a peggiorare la situazione e a rendere ancora più impraticabile la strada del dialogo. Mi pare – prosegue Mantica – che sia in atto una voluta provocazione per vedere fino a che punto Israele reagisce. Poi, sul merito della reazione israeliana, non do giudizi perchè ancora non conosco bene i fatti ma sperare che Israele non reagisse era un’illusione. Il principio della rappresaglia israeliana – conclude – è un principio conosciuto nel mondo».
A poco è servita la parziale e tardiva rettifica del Ministro Frattini, equidistante per finta e più che altro preoccupato della sincerità del suo collega di governo che ha ripetuto pari pari quanto ha detto poco fa Ehud Barak, ministro israeliano della difesa e leader del partito laburista (le colombe!), quando ha accusato gli attivisti e gli organizzatori della Freedom Flotilla di aver provocato la legittima reazione dell’esercito di Tel Aviv. In una conferenza stampa, Barak ha detto che sono gli attivisti i veri e unici responsabili degli atti che hanno causato la morte di almeno 15, e forse 19, persone a bordo delle navi assalite questa mattina dai commandos israeliani. Secondo il capo di stato maggiore Gabi Askenazi, inoltre, i commandos avrebbero «reagito» all’assalto violento di alcuni attivisti. Danny Ayalon, vice di Barak, è andato oltre e ha accusato gli attivisti di essere legati ad Al Qaida (!)
Ma per fortuna anche governi complici, in vario modo, di Israele hanno preso posizioni maggiormente responsabili: Svezia, Francia, Danimarca, Spagna e Austria hanno già convocato gli ambasciatori israeliani per inoltrare proteste ufficiali. Da parte sua il governo bulgaro sta insistentemente chiedendo spiegazioni sulla sorte di due giornalisti spariti nel nulla. La stessa sorte è toccata agli altri 700 tra attivisti, operatori umanitari, giornalisti e esponenti politici presenti a bordo delle sei imbarcazioni al momento del tragico assalto, tra loro tre italiani (compreso il collaboratore della Rai Manolo Luppichini e la direttrice dell’agenzia di stampa Infopal Angela Lano). Anche l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Catherine Ashton, (che non è certo una progressista) attraverso uno dei suoi portavoce, ha chiesto a nome dell’Unione europea che sia aperta una inchiesta completa per far luce sulle circostanze dell’attacco alla flotta pacifista diretta a Gaza. La Ashton ha chiesto inoltre un’apertura immediata e incondizionale del transito di aiuti umanitari, beni e persone da e verso Gaza. In Europa la posizione più netta è quella del governo greco, che forse vuole farsi perdonare dai suoi cittadini il massacro sociale ai quali li sta sottoponendo: stamattina la Grecia ha annunciato di avere annullato un’esercitazione congiunta dell’aviazione con Israele. Un portavoce del ministero della Difesa di Atene ha precisato che le manovre ‘Minoan 2010′ erano iniziate il 25 maggio e dovevano terminare il 3 giugno.
Tutte le forze della sinistra radicale francese e i verdi francesi invitano i loro concittadini a scendere in piazza questo pomeriggio in numerose città di Francia, tra cui Parigi, per protestare. Il Nuovo Partito anticapitalista di Olivier Besancenot, insieme a comunisti e verdi, ha condannato duramente la vicenda e si sono dati appuntamento questo pomeriggio davanti all’ambasciata israeliana a Parigi – con la parola d’ordine ‘Chiudiamo la sede diplomatica israeliana’ – ma anche al porto di Marsiglia, a Montpellier e in altre città dell’esagono.
In Italia manifestazioni e presidi di protesta sono state indette dal Forum Palestina, da altre associazioni di solidarietà e da tutte le forze politiche della sinistra: a Roma alle 17 in piazza San Marco; a Milano alle 17,30 in piazza San Babila; a Bologna alle 17 in piazza Maggiore; a Genova alle 18 davanti alla Prefettura; a Torino alle 17 davanti a palazzo Nuovo; a Firenze presidio alle 17 sotto la Prefettura in via Cavour 1; a Napoli alle 17 a piazza Plebiscito; a Grosseto alle 18 davanti alla prefettura; ad Alessandria domani alle 16,30 in piazza Libertà; a Vicenza alle 18,30 davanti la prefettura; a Modena alle 17 sotto la Ghirlandina; a Venezia alle 17 al Ponte di Rialto; a Livorno alle 18 in piazza Grande; a Bergamo alle 18 in piazza Vittorio Veneto; a Genova alle 18 in piazza De Ferrari; a Firenze, alle 18 davanti alla prefettura; a Pisa, alle 17 a piazza xx Settembre; a Novara, alle 17,30 davanti alla prefettura; a L’Aquila alle 18 alla rotonda della Guardia di Finanza; a Livorno alle 18 in Piazza Grande; a Padova alle 17,30 davanti alla prefettura; a Parma alle 18 in Piazzale della Pace; a Pesaro alle 18,30 davanti al Comune; a Treviso alle 18 davanti alla Prefettura, a Varese alle 17 davanti alla prefettura; a Viareggio alle 17 davanti al comune.

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